Dott.ssa Francesca Fiorini Psicologa Psicoterapeuta
 

Disturbi Alimentari

L’anoressia, è un disturbo che tende a presentarsi durante adolescenza o nella prima età adulta, interessando prevalentemente il sesso femminile anche se è in aumento anche tra i maschi. Chi ne soffre tende a presentare un’avversione verso il cibo, causata dalla paura dell’aumento di peso, anche quando infondata. Inizia così una forte diminuzione del cibo ingerito o un eccessivo esercizio fisico, con il chiaro intento di smaltire il peso.

Le persone anoressiche, sono intelligenti, con un’estrema sensibilità ed una enorme difficoltà a controllare le emozioni e le proprie relazioni. Imparando a controllare il cibo, "imparano a controllare" indirettamente anche la loro emotività, creando un’anestesia emotiva, un’astinenza da tutto ciò che può risultare piacevole. Arrivano a crearsi un’armatura che, se da un lato le difende dalla loro sensibilità, dall’altro le schiaccia e le opprime imprigionandole. In loro, è presente la paura di perdere il controllo di fronte ad ogni esperienza che porti piacere.

Può essere Con Restrizioni, o Con abbuffate o condotte di eliminazione (vomito autoindotto, uso eccessivo di lassativi, diuretici) e portare all’assenza del ciclo mestruale.

I familiari cercano di porre rimedio al problema, insistendo per farle mangiare, assecondando i loro riti, il bisogno di fare esercizio fisico, i pasti lunghi, il tagliare il cibo in piccoli pezzi, ecc, controllando e finendo per peggiorare il problema.

Rispetto al trattamento, prima di iniziare una percorso d’aiuto, è necessario che vi sia il riconoscimento del problema affinchè ci sia una collaborazione da parte del paziente. Può capitare infatti che l’anoressia, non venga percepita come un problema, proprio per il soddisfacimento che da a livello del piacere legato al controllo. In ogni caso la terapia si basa su un intervento orientato, da un lato sulla persona e dall’altro sul sistema relazionale in cui è inserita. Può essere necessaria una presa in carico di rete con vari professionisti, come dietologi, nutrizionisti, psichiatri o reparti ospedalieri a seconda della gravità.

La bulimia è caratterizzata dalla presenza di  episodi di perdita del controllo nel mangiare, ripetuti nel tempo. Le persone bulimiche, come le anoressiche, presentano una grande fragilità emotiva ma, a differenza di queste, hanno una grande difficoltà nel dominare le proprie reazioni. Molte più donne che uomini hanno problemi di bulimia, e ancor più comunemente essa capita  tra le adolescenti. La persona interessata è di solito consapevole che il suo modo di mangiare è anomalo e per ciò prova paura o senso di colpa. Indizi di questo disturbo comprendono l’iperattività, particolari abitudini alimentari o frequenti perdite di peso.

Si ritrovano ricorrenti abbuffate, caratterizzate da entrambe le caratteristiche:

- Mangiare una quantità di cibo significativamente maggiore di quello che la maggior parte delle persone mangerebbe nello stesso periodo ed in circostanze simili.

- Sensazione di perdere il controllo durante l’episodio (sensazione di non riuscire a smettere di mangiare o a controllare cosa e quanto).

E ricorrenti e inappropriate condotte compensatorie per prevenire l’aumento di peso, come vomito autoindotto, abuso di lassativi, diuretici, farmaci, digiuno o esercizio fisico eccessivo.